I libri e gli opuscoli, come i Congressi, servirono a educare all’antisemitismo le classi dirigentI, ma per poter coinvolgere le masse arabe, in genere non alfabetizzate, era necessario procedere con strumenti diversi. Ai nazisti è stato riconosciuto da tutti un ruolo decisivo nell’aver compreso l’importanza della propaganda attraverso i mass-media, così fecero anche in Medio Oriente, dove l’antisemitismo fu disseminato nel mondo islamico attraverso numerose trasmissioni in arabo, farsi, turco e hindi. Mentre Radio Londra e Radio Berlino operavano per informare e tenere alto il morale delle popolazioni i cui paesi erano in guerra, qui si trattava di puntare sulla rivalità islamica nei confronti degli ebrei fomentando l’odio. In Europa si procedeva alla “soluzione finale” per motivi razziali, in Medio Oriente si puntava sull’aspetto religioso.

Le trasmissioni in arabo iniziarono il 25 aprile 1939 e terminarono il 26 aprile 1945: il pubblico arabo le ascoltava in massa nei caffè dei villaggi. Chi aveva chiesto l’intervento tedesco era stato un anno prima Said Imam, un associato del Muftì. Le trasmissioni partivano da un paese a Sud di Berlino che dette il nome alla Radio, Zeesen, e si caratterizzò subito per una veemente attività aggressiva contro gli Ebrei, tanto da accusare chi aveva una visione più conciliative, come il clan della famiglia Nashashibi, di ricevere denaro dagli ebrei, di soggiornare in case ebraiche e di complottare con gli ebrei contro gli arabi. Le trasmissioni gestite da noti intellettuali arabi venivano ulteriormente diffuse da altre radio locali. I tedeschi si convinsero che il modo migliore per coinvolgere il mondo arabo era quello religioso e così ogni trasmissione iniziava con la recita di versetti del Corano e particolare attenzione veniva rivolta alle Festività religiose islamiche. Lo scontro con l’Occidente era su basi religiose e gli Ebrei erano considerati i padroni dell’Occidente.

Le trasmissioni radio erano un punto centrale della strategia tedesca, come ricordano le direttive naziste: “Questa guerra avrà termine con una rivoluzione mondiale antisemita e la distruzione degli Ebrei in tutto il mondo”. Il loro obbiettivo era quello di preparare le società Mussulmane a commettere un completo omicidio di massa.

Alcuni esempi delle trasmissioni.

Agosto 1942: “Gli Ebrei sono microbi. Come sanguisughe si attaccano a un Paese, ne succhiano il sangue, lo saccheggiano, lo derubano e perseguono le loro attività sovversive”.

All’apertura del Centro Islamico a Berlino il 23 dicembre 1942 Amin el-Hussein, il Muftì, dichiara “Ogni mussulmano sa che l’animosità ebrea verso gli arabi risale alle origini dell’Islam…(gli Ebrei) hanno ferito il Profeta e gli hanno creato molte difficoltà…per questo il Corano dice ‘Gli Ebrei sono i nemici più grandi della nostra fede’ Gli Ebrei sono gli stessi ai tempi del Profeta come nei secoli successivi”.

3.11.1943: “Il mondo non vivrà mai in pace finché la Razza Ebraica non sarà sterminata”.

Si tratta di istigazione all’odio e alla distruzione degli Ebrei. Allora come oggi. A partire dal 1942 la propaganda si fa più serrata e aggressiva: gli Ebrei vanno tenuti d’occhio per cui “Arabi di Siria, Irak e Palestina cosa aspettate? Gli Ebrei stanno pianificando di stuprare le vostre donne, uccidere i vostri bambini e distruggervi. Seguendo la religione Islamica la difesa della vostra vita è un dovere che può essere compiuto solo con la cancellazione degli ebrei…Uccidi gli Ebrei, brucia i loro beni, distruggi i loro negozi” (7 luglio 1942).

Questi appelli si uniscono a quelli del Ministro degli Esteri Tedesco von Ribbentrop: “Gli abitanti indigeni vanno incoraggiati a impegnarsi in atti di violenza contro gli Ebrei…devono fomentare dimostrazioni, scontri e pogrom contro gli Ebrei…e disseminati dalla nuova stazione radio” (20 novembre 1942).

Ma la propaganda iniziata nel 1939 aveva già prodotto effetti drammatici in precedenza e tra questi il più noto è il Farhud, pogrom arabo contro gli Ebrei a Bagdad che si risolse in un massacro con la morte di 180 ebrei oltre al ferimento di altri 1000, saccheggi dei beni ebraici e un migliaio di case ebraiche distrutte: era il 1° e il 2 giugno del 1941. Una successiva indagine del Governo iracheno individuò due cause: l’agitazione del Muftì e la propaganda radio Nazista.

E’ da notare che l’antisemitismo si diffuse in misura molto più grande nei Paesi arabi raggiunti dalla propaganda Arabo-Nazista attraverso Radio Zeesen, mentre non mostrò alcun risultato nelle regioni come la Bosnia-Erzegovina dove risiedeva quasi un milione di mussulmani e 15.000 ebrei e dove la propaganda si avvalse solo di materiale scritto.

Grandi risultati furono ottenuti invece in Iran dove la Radio trasmetteva in Farsi e dove l’antisemitismo si diffuse rapidamente. Lì lo sforzo congiunto tra le autorità Naziste e gli Imam sciiti si concentrò sul comune odio per gli ebrei, come ricorda lo stesso Ambasciatore tedesco a Teheran che metteva in relazione la lotta di Maometto contro gli Ebrei nel VII secolo d.C. e quella contemporanea di Hitler, anche attraverso i testi: “la lotta contro gli Ebrei esaltata dal Corano nel verso 5/85 e la parte finale del 2° capitolo del Mein Kampf di Hitler dove è scritto che nella battaglia contro gli Ebrei sta svolgendo il lavoro del Signore” (1941). E richiamando il preteso massacro di persiani da parte ebraica durante il Festival del Purim in epoche antiche i commentatori iraniani di Radio Zeesen invitavano alla battaglia contro gli ebrei, mentre Hitler divenne ben presto molto popolare. Per gli Sciiti gli Ebrei sono “impuri” tanto da non farsi contaminare e, come ricorderà Khomeini, 11 sono le cose impure per i mussulmani, oltre a urine, feci, sperma, cani e porci anche i non islamici (qui il riferimento accomuna Ebrei e Cristiani).

Nonostante la Turchia avesse intrapreso una strada verso la modernizzazione grazie a Ataturk e nel mondo arabo non mancassero sostenitori dell’abolizione della Sharia l’odio per gli ebrei andò diffondendosi sempre di più e il merito lo si deve alla propaganda via radio che accomunava le teorie antisemite di Hitler a quelle risalenti alle origini diffuse dagli islamici radicali guidati dal Muftì e dai Fratelli Mussulmani.

Nel 1945 Radio Zeesen cessò le sue trasmissioni, ma i semi di odio elargiti nei sei anni precedenti continuarono a risuonare.