• HAPPER-R. LINDZEN: Clima, un sistema complesso, la CO2 non ha un’influenza determinante (sintesi).

Molti dati su temperatura e CO2 non trovano spazio nel dibattito pubblico. Abbiamo dati geologici su centinaia di milioni di anni che smentiscono la teoria per cui CO2 è un fattore determinante della temperatura del pianeta e che le sue concentrazioni indicano una conclusione catastrofica a meno di ridurre a zero l’uso dei combustibili fossili.

Essendo questa teoria smentita dai dati è scientificamente non valida.

L’attuale livello di 415 ppm di CO2 è più vicino a un minimo storico che a un massimo e che l’aumento di 135 ppm degli ultimi due secoli è molto limitato nella storia geologica della vita sulla Terra.

Vediamo alcune indicazioni:

1)I livelli di CO2 sono stati superiori a 1000 ppm per centinaia di milioni di anni;

2)I livelli hanno oscillato da un massimo di 7000 a un minimo di 200 ppm;

3)La CO2 è diminuita costantemente negli ultimi 180 milioni di anni: da 2800 ai livelli attuali;

4)I 415 di oggi non sono molto al di sopra del livello minimo (circa 150) in cui le piante muoiono per fame di CO2, e con le piante tutta la vita (VEDI GRAFICO QUI SOTTO).

I dati in nostro possesso della correlazione tra CO2 e temperatura mostrano:

1)Non vi è correlazione;

2)Per milioni di anni si è registrata una relazione inversa: più alta la temperatura-più bassa la CO2, più alta la CO2-più bassa la temperatura;

3)Quando CO2 era al massimo di 7000 la temperatura era al minimo;

4)Le temperature erano le più alte mai registrate 60 milioni di anni fa, quando la CO2 era a livelli bassi;

5)Per la maggior parte degli ultimi 600 milioni di anni le temperature erano più alte dei livelli attuali e la vita è fiorita;

6)La CO2 negli ultimi 300 milioni di anni era a un livello relativamente basso, scendendo ulteriormente negli ultimi 150 milioni di anni da 2800 ai 415 attuali (VEDI GRAFICO QUI SOTTO).

La conclusione che si deve trarre, tenendo conto anche delle approssimazioni, è che gli effetti della CO2 sono marginali rispetto al livello delle temperature. Dati scientifici alla mano.

La teoria allarmistico-catastrofista è sbagliata perché non concorda con le osservazioni: scientificamente deve essere respinta.

Gli Autori passano poi a prendere in considerazione il periodo recente della “era industriale”. Qui in genere vengono evidenziati due periodi di “riscaldamento” causati dall’aumento di CO2 legato alle emissioni industriali. Questi due periodi dimostrano che l’aumento di CO2 non provoca grandi aumenti di temperatura. I grafici mostrano una forte somiglianza tra i due periodi, quello 1895-1946 e quello 1957-2008: nel primo periodo, infatti, le emissioni di CO2 e altro erano minime (vedi grafici in fondo)

A questo proposito viene sottolineato il fatto che le piante crescono meglio con concentrazioni di CO2 diverse volte superiori ai valori attuali; le piante verdi hanno bisogno di CO2 come di acqua, fosforo, potassio, azoto e della luce del sole e senza CO2 non ci sarebbe fotosintesi, né cibo, né vita (non solo umana).

Molti esperimenti e studi hanno mostrato come, quando la CO2 viene raddoppiata, i rendimenti agricoli migliorano di molto soprattutto nelle regioni aride perché l’aumento di CO2 aumenta la resistenza delle piante alla siccità. La maggior parte delle piante verdi si è evoluta a livelli di CO2 di diverse migliaia di ppm e i gestori di serre commerciali lo sanno bene quando aumentano artificialmente la concentrazione di CO2 all’interno delle loro serre fin oltre i 1000 ppm.

La CO2 atmosferica e la CO2 prodotto della combustione dei combustibili fossili sono quasi identiche. Sarebbe ora dunque di smettere di demonizzare i combustibili fossili che, abbondanti e a prezzi accessibili, hanno permesso alla gente comune quella libertà, quella prosperità e quella salute un tempo destinate ai re.

L’ANDAMENTO DELLA TEMPERATURA RISULTA SIMILE NEI PERIODI DI MINORE E MAGGIORE INDUSTRIALIZZAZIONE