I veri viaggiatori sono quelli che partono per partire
Ho imparato l’importanza di viaggiare da mio padre che mi ha sempre detto che “viaggiare è un lavoro”: a 8 anni ha portato tutta la famiglia in Olanda dove lavorava sui temi legati all’Urbanistica. Da quando mi sono reso indipendente ho fatto del viaggio uno dei primi interessi della mia vita, cercando di sfatare luoghi comuni ed entrando nei luoghi diversi senza ripudiare la mia origine e la mia storia. Questo mi ha permesso di modellare e conformare la mia persona in forme sempre più ricche e profonde, coniugando questa attività con una crescente ricerca culturale e con una intensità affettiva sempre maggiore.
L’amore per il viaggio mi ha portato a vincere due Concorsi come professore italiano all’estero, permettendomi di vivere intensamente i luoghi in cui svolgevo la mia attività: ho vissuto per anni a Belo Horizonte, a Parigi e alle porte di Ginevra. Mia moglie l’ho incontrata in Brasile e mia figlia è nata a Parigi.
Non sono mancati momenti di puro divertimento, come fan tutti, ma lo spirito del viaggio rispondeva a un verso di Baudelaire che il Caso volle offrirmi su un piatto d’argento: “I veri viaggiatori sono solo quelli che partono per partire”. Non perché non si debba più tornare a casa, ma perché solo così è possibile una distillazione raffinata dell’esperienza. Anche quando il viaggio durava pochi giorni o poche settimane esso era preceduto da studi, illusioni, fantasie che riguardavano anche l’apprendimento delle lingue locali: dall’arabo al turco all’hindi al malese al malgascio al tamil al malayalam al cinese, oltre naturalmente le lingue maggiormente diffuse. Ad oggi ho visitato 70 paesi, alcuni in modo molto dettagliato, altri meno e per altri un piccolo territorio o solo una città.
Viaggiare e sognare sono strettamente connessi, ma non nel senso astratto per cui si sogna un viaggio, bensì perché viaggiare è già sognare e il sogno si nutre del viaggio. Quando ho vissuto all’estero già dopo pochi giorni sognavo nella lingua locale, in modo fluido, come nella vita di giorno e ancora oggi i miei sogni, nel turbinio di ricordi di persone importanti, positive e negative, una parte decisiva e significativa, oltre che frequente, è svolta da viaggi con tanto di itinerari, costruzioni e paesaggi prodotto della mia storia e della mia esperienza. Si tratta di situazioni e luoghi spesso non rintracciabili nella realtà, ma egualmente credibili e affidabili. Come scrissi in una poesia di molti anni fa, riprendendo Calderon de la Barca: La vida es sueño y los sueños vida son.
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