PREMESSA

Accompagnerò le fotografie che non ho potuto inviare durante il viaggio con alcune riflessioni, veloci e personali, che sono il frutto della mia storia, della mia cultura e di ciò che ho incontrato. Nessuna verità, tanto meno assoluta, solo qualche suggestione.

IL GENERALE

Ci sono dei nodi che rappresentano il punto di partenza e che vanno ritenuti come assodati. Tra questi il più importante è dato dall’esperienza fallimentare e drammatica del Comunismo, culminata nell’aberrante esperienza della Rivoluzione Culturale Cinese, aberrante non solo per i disastri provocati ma anche per le premesse teoriche che pure hanno affascinato intellettuali come J.P. Sartre. Rompere con il passato significava distruggere tutto ciò che il passato aveva espresso, come oggi sta facendo la Cancel Culture da noi: condannati gli intellettuali come categoria e per questo inviati nei campi per essere rieducati, distruzioni di monumenti ed edifici religiosi, accuse infamanti contro Confucio e il suo pensiero. Uno sguardo personale, quello della pianista Zhu Xiao-Mei, che potete trovare nel mio lavoro “La poesia costruisce l’IO” (https://www.emiliosisi.it/wp-content/uploads/2020/09/LA-POESIA-COSTRUISCE-L_IO-SISI.pdf) pag. 128.

In gran parte l’esperienza della Rivoluzione Culturale è stata completamente rimossa, tanto che in questo lungo viaggio abbiamo incontrato solo due statue di Mao Tse-tung, mentre pagode e templi sono in grande splendore e la propaganda al marxismo-leninismo è maggiore in Occidente che in Cina.

Per quanto riguarda il presente, rimanendo sul generale, mi sono fatto delle convinzioni, precedenti a questa esperienza.

La prima è che la Cina sia a tutti i livelli un regime totalitario, anche se diverso dai regimi totalitari del passato e da quelli persistenti come Corea del Nord, Cuba, Venezuela, Iran et similia. La repressione esiste soprattutto nei confronti di alcune minoranze e di intellettuali critici, mentre il carattere totalitario del sistema si esprime a livello di negazione di tutti quei principi liberali che caratterizzano le società aperte occidentali: un regime più simile al fascismo fino al ’43 che all’URSS.

La seconda è che la Cina si stia muovendo come grande potenza con forti mire espansionistiche. Se fino a non molto tempo fa la sua presenza nel mondo era diffusa soprattutto in termini economici, ora manifesta un atteggiamento aggressivo, come dimostrano sia la politica riguardo Taiwan sia l’espansione marittima ai danni delle Filippine. Oltre alle pressioni sul Governo Autonomo di Hong Kong, che comunque gode di un sistema molto più vicino a noi.

Per quanto riguarda l’aspetto generale mi fermo qui.

Il prossimo capitolo riguarda Kunming e lo Yunnan che abbiamo raggiunto in aereo da Hong Kong.